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Sacrifici umani del terzo millennio

Articolo di Michelangelo Socci


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Dal 2 Luglio, Vincent Lambert vive senza cibo né acqua. Nel comunicato dei familiari si legge: “la morte di Vincent è ormai inevitabile. È stata imposta a lui come a noi. Se non lo accettiamo, possiamo solo rassegnarci nel dolore, nell’incomprensione, ma anche nella Speranza. (…) Non rimane altro da fare se non per pregare e accompagnare il nostro caro Vincent, nella dignità e nel raccoglimento. Voi tutti siete con noi con il pensiero e la preghiera con Vincent.”

Nonostante la generale indifferenza sul caso Lambert, i parenti di Vincent sono riusciti – in un primo momento – a far mobilitare l’Onu. I suoi medici ne hanno comunque decretato la fine. “In questo modo” spiega Assuntina Morresi (membro del Comitato Nazionale per la Bioetica), “la Francia ha dichiarato l’inutilità e l’irrilevanza di qualsiasi convenzione Onu: inutile firmarle, se poi non ci si attiene alle indicazioni dei comitati che vigilano sulla loro applicazione. Da oggi per la Francia l’Onu è un ente inutile”, tanto che arriverà a lavarsene le mani. “I nostri avvocati” scrivono i genitori di Vincent, “hanno moltiplicato ancora in questi ultimi giorni il ricorso e portato a termine le azioni definitive per far valere l’appello sospensivo davanti all’ONU di cui beneficiava Vincent. Invano.” Curioso che quest’infrazione clamorosa avvenga nello Stato governato da Emmanuel Macron. Fu proprio lui ad essere nominato dall’Onu “campione della terra” per l’impegno alla causa ecologista. Ed era sempre Macron che a Settembre bacchettava i sovranisti dal Palazzo di Vetro, asserendo che “solo l’azione collettiva può davvero salvaguardare la sovranità di ognuno di noi”. “La comunità internazionale che abbiamo creato si basa sul rispetto della parola data” affermava, accompagnato dagli applausi dei colleghi. Poco prima delle elezioni europee, ha addirittura scritto un accorato appello a tutti gli stati membri dell’UE. “Mai dalla Seconda Guerra mondiale, l’Europa è stata così necessaria” esordiva. In questo piccolo manifesto dell’europeismo, il presidente ha richiamato al rispetto degli “obblighi di responsabilità e di solidarietà” in virtù di un “umanesimo europeo che è esigenza di azione”. Ma che razza di umanesimo è questo che non dice nulla e non agisce in difesa di un malato indifeso? Forse dovremmo recuperare il vero umanesimo europeo, quello figlio – anche un po’ ribelle – del Medioevo cristiano, di quei “secoli bui” in cui nascevano università e ospedali. A quel tempo i malati si curavano anziché ucciderli. Ma col rinnegamento del cristianesimo, l’Europa sta perfino diventando incapace di tutelare le vittime più indifese. L’antropologo René Girard ha infatti spiegato che il cristianesimo ha diffuso in tutto il mondo la pietà per le vittime. Quel gregarismo che nelle società precristiane sussisteva solo tra membri dello stesso clan, col cristianesimo diventa universale. Infatti “per sfuggire davvero al cristianesimo” spiega Girard, “il nostro mondo dovrebbe rinunciare del tutto alla sensibilità per le vittime”. Nietzsche l’aveva capito e sulla sua scia pure il nazismo. Tant’è che pur di eludere la propria scoperta e di difendere la violenza mitologica, Nietzsche è costretto a giustificare il sacrificio umano”. Non a caso Nietzsche afferma: “l’individuo fu tenuto dal cristianesimo così importante, posto in modo così assoluto, che non lo si poté più sacrificare, ma la specie sussiste solo grazie ai sacrifici umani… la vera filantropia vuole il sacrificio umano”. Pochi non sentirebbero un brivido di orrore leggendo questo pensiero. Eppure è quel che sta accadendo. Vincent, Charlie, Alfie: le nuove vittime degli altari antichi.

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