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Libertà va cercando ch'è sì cara

Articolo di Pepito Sbazzeguti

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Questa soddisfazione, questa perfezione, se non è totale, se non è totalizzante, se ha qualche buco da cui l'acqua scappa, se ha qualche buco, se rimane qualche cosa di aperto, la libertà non c'è, è una tristezza, il buco è la tristezza.


Dove andare? Da dove iniziare? Boh. Ecco, l'unica risposta che può venire in mente a quest'uomo è questa. Ascoltate la musica! Credete che siano tante note accompagnate da un basso che si muove? No! Sono delle terzine singolari accompagnate dalla loro unica esperienza, il pedale. Il pedale, nel pianoforte, è uno strumento che prolunga tutti i suoni, li ammassa facendo credere all'ascoltatore che stanno cantando molte note, ma in realtà sono singolari, sole, quasi senza senso. Paragoniamolo in termini concreti. Il pedale è l'esperienza, chi suona è l'uomo, le note che esegue costituiscono la sua libertà. L'uomo cerca in tutti i modi di soddisfare il proprio essere (le note), e fa in modo che il suo passato (il pedale), lo riempi! Cosa vuol dire? L'uomo si mostra agli uomini come qualcuno che può tutto, può fare tutti i tipi di esperienza. Infatti sin dall'inizio del brano le note sembrano imponenti. Sembrano, ma come possiamo ascoltare al minuto (0.36), esse cercano e desiderano. (0.46) Ma l'uomo sceglie di non voler ascoltare il cuore.

Andando avanti ci rendiamo conto che in ogni uomo senza Cristo, nel suo cuore dimora questa melodia (0.54). Il tema lo paragoniamo al cuore, i bassi alla libertà. Eh già, la libertà. È una libertà non libera, una libertà che fa tutto allo stesso modo: "Un-pa-pa-pa_un-pa-pa-pa" quasi uguale. Questa tu la chiami libertà? Ti prego, riascolta il minuto (0.54) e poi continua a leggere.(1.21) Quelle note che fanno ricordare un cuore che desidera una corrispondenza, infatti vanno sù, ma sono bloccate dalla libertà umana, che le ferma con una discesa. Un cuore che vuol volare, ma si ritrova a dover ascoltare l'uomo e la sua idea di libertà! Infatti a (1.26) sembra che la libertà comandi e il cuore esegua, ma senza corrispondenza. Al minuto (1.31) l'uomo sembra toccare qualcosa che scuote tutto, ma non c'è una vera corrispondenza. (1.36) D'un tratto un "mi" forte sconvolge la musica. Ma l'uomo con una pretesa enorme decide di non ascoltare ciò che implora il cuore. E infatti al minuto (2.14), torniamo indietro, perché? L'uomo pensa: "Sembrava avessi trovato il lavoro più bello ricco del mondo perché mi trovo di nuovo e così?" Perchè quel famigerato minuto (1.31), sconvolge si la vita dell'uomo, ma solo per un piacere mondano, che sembra stupendo all'inizio, ma poi si dimostra nullo. Perchè? Perché quella soddisfazione non è totalizzante! 《Questa soddisfazione, questa perfezione, se non è totale, se non è totalizzante, se ha qualche buco da cui l'acqua scappa, se ha qualche buco, se rimane qualche cosa di aperto, la libertà non c'è, è una tristezza, il buco e la tristezza. Come diceva Dante in quella terzina: "Ciascun confusamente un bene apprende/nel qual si queti l'animo, e si disira:/ per che di giungere lui ciascun contente" il cuore dell'uomo è fatto così.》Così l'uomo si ritrova ad essere come era prima. Quella pausa breve a (2.37),fa capire che qualcosa di nuovo è successo. Ma il minuto (2.38) l'uomo si illude nuovamente di aver trovato qualcosa. (3.00). "Finalmente" pensa l'uomo: "Sì, finalmente ho trovato qualcosa di stupendo, finalmente tutto mi va bene ora. Quello di prima era solo un periodo. Ora è tutto finito, STO BENISSIMO!" Ricordate il pedale che vi dicevo? Significa proprio questo. Fare nuove esperienze, non per cambiare la mia vita, ma per farle e basta. (3.21)Ancora l'uomo: "Quanto è bella la mia vita con la mia nuova ragazza, sono l'uomo più felice del mondo." (3.30) Un attimo, un istante. (3.33) 3 secondi, fanno sì che l'uomo torni a quel santo periodo. Ora, si capisce di più quando vi dicevo il concetto dei "bassi=libertà"?. Ti ripeto, tu questa la chiami libertà? 《Quando uno si sente libero? Quando ha soddisfatto un desiderio》. La libertà è tutt'altro, non è come al minuto (4.17), cioè fare quello che voglio. (4.27) Cos'è la libertà? Quest'ultima è quella che coincide col cuore. Al minuto (4.31) si sente chiaramente. Ora, tutto ha un senso. Quando il cuore dell'uomo è corrisposto da Qualcuno, tutto diventa un'armonia, tanto da ripetere una stessa apparente esperienza e viverla bene! Anzi, meglio! Infatti Mozart solo ora mette in 18 battute, 2 ritornelli, perché il cuore vuol fare sempre esperienza dell'incontro con Cristo. Quello che accade a (4.56) è una conseguenza del Cristianesimo, la cadenza di (5.11) non ha nulla a che fare con le precedenti, perché ora ha un senso. Alla fine sembra che il cuore saltelli, balli.

Un esempio più concreto lo da Beethoven nella Sonata numero 21 detta "L'aurora". All'inizio del brano sentiamo queste note fantastiche. Il basso parla, il tema risponde. Le note equivalgono alla libertà, la quale agendo per il suo vero fine, trova subito una risposta positiva al cuore. Il cuore vive! (0.13) Vivono in armonia. Non ve ne accorgete? Stupendo, è a (0.43) i bassi salgono, gli acuti scendono, si crea questa armonia sublime.

Al minuto (0.51) vi faccio questo paragone con Mozart. Vi ricordate a (1.26)? Cosa accadeva? I bassi fermano gli acuti. Beh qui suonano insieme! A (1.07) di Beethoven, le terzine date dall'acuto (1.22), passano al basso (1.25), poi insieme. Insomma, si percepisce un'armonia tra cuore e libertà umana unica. Percepibile ancora di più a (4.46) o al minuto (6.42) quando i bassi iniziano a suonare senza che ce ne accorgessimo, e gli acuti giocano sul basso. Questo perché la libertà sa cosa vuole il cuore: Cristo! Egli usa la nostra libertà per metterci alla prova e dargli fedeltà. Quindi infine, che cos'è la libertà? 《La capacità di raggiungere il destino di entrare in rapporto col Mistero» . Quindi se sostituissimo alla parola "libertà"quella di "uomo", e analogamente alla parola "cuore" la parola "Cristo", vedremmo questo disperato e magnifico rapporto tra Cristo e l'uomo.

Libertà è vivere.






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