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La discesa in campo di Benedetto

Articolo di Pepito Sbazzeguti


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La Chiesa Cattolica ha sempre legato indissolubilmente il celibato al sacerdozio ministeriale. Il sacerdote ordinato si configura ontologicamente a Cristo.


La discesa in campo di Benedetto XVI contro l’abolizione del celibato ha spiazzato tutti. Il terremoto mediatico ha raggiunto livelli altissimi. Molti giornalisti si sono addirittura prodigati nell'esercizio profetico di recensire il libro del papa emerito e del cardinal Sarah ancor prima che venisse pubblicato. In mezzo a questo clima di generale scompiglio, sono spuntati numerosi teologi dell'ultima ora che hanno popolato pagine e pagine di giornale con astrusi sofismi teologici.

In risposta a certe discutibili affermazioni è bene ricordare, in primo luogo, che la Chiesa in nessun modo intende il celibato dei chierici come giudizio negativo sulla vita matrimoniale. Quest'ultimo dunque non è un dogma, è una legge ecclesiastica, ma all’interno di un carisma e di una Tradizione che trova le sue origini in Cristo stesso. La Chiesa Cattolica ha sempre legato indissolubilmente il celibato al sacerdozio ministeriale. Il sacerdote ordinato si configura ontologicamente a Cristo: ciò offre un motivo di grande convenienza ed opportunità, che la Chiesa Latina ha fatto suo, decidendo di ammettere al sacerdozio solo coloro che-liberamente- decidono di essere anche celibi. Cristo, infatti, fu celibe per il Regno. Appare molto opportuno, allora, che coloro che sono a Lui configurati in modo speciale con il sacramento dell'Ordine ne riproducano, anche su questo, le scelte.


Ecco perché un attacco sferrato al celibato ecclesiastico rappresenterebbe un motivo di grave scandalo. Per questo Benedetto XVI ha ritenuto necessario rompere il suo silenzio collaborando al libro scritto dal cardinal Sarah. “Con questo libro” spiega Sarah, “il Papa emerito Benedetto XVI non rompe il silenzio. Ci offre il suo frutto. Quel che ha scritto in questo libro non è una teologia loquace, una teologia che vuole incantare i media, ma una lettura contemplativa delle Scritture. Non creda che agisca in polemica, né che questa sia una disputa accademica lontana dalla realtà. Credo che, nella preghiera, il suo cuore di padre abbia provato grande compassione per i sacerdoti di tutto il mondo che si sono sentiti disprezzati, sconvolti e abbandonati. Ha anche voluto rassicurare le decine di milioni di fedeli cristiani che si sentono disorientati e perduti.”


Resta da chiarire il motivo dei malumori che funestano le stanze vaticane. Il portavoce di Bergoglio, Matteo Bruni, ha insistito a lungo nel ricordare che la posizione di Francesco non è contraria al celibato. Dunque perché questa corsa alle armi da parte del suo entourage e dei media? Secondo un articolo di Nina Fabrizio, il libro di Ratzinger e Sarah sarebbe “un tentativo di fare pressione su Papa Francesco e sulla proposta di riforma di questa legge interna della Chiesa richiesta dall'ultimo Sinodo sull'Amazzonia”. Sono accuse molto gravi considerando che il libro in questione non è ancora stato pubblicato né letto.

Perché tanto nervosismo? Che Benedetto XVI abbia puntato un riflettore su manovre pensate per essere svolte dietro le quinte?


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